giovedì, agosto 19, 2010
quattro anni fa... ripescata da un mio quaderno
Io sono pietra, sono un essere definito e mutevole che si dissolve e si coagula attorno al proprio cuore in forme relativamente differenti e relativamente uguali.
Non guardo più alla finestra dell'orizzonte con curiosità e speranze, guardo i miei passi e le mie mani che hanno la forma di sempre, guardo i miei propri occhi che sono nuovi eppure antichi.
Non volgo più il capo indietro a rimpiangere o rimuginare, ascolto il battere del mio cuore, talvolta tumultuoso, talaltra quieto, ma sempre presente a se stesso ed al tempo in cui vive.
Non cerco più di piegare il mondo ed il destino in forme a me confortevoli, io sono il mio proprio conforto, il giaciglio dei miei sogni, il lume dei miei risvegli.
Non chiedo più a maestri ed amanti di colmare le mie lacune, le mie lacune sono colme della mia pazienza, saranno il mio lavoro ed il mio impegno a dar loro forma piena.
Non chiamo più "sogno" le ambizioni e i desideri, i Sogni meritano rispetto, sono i maestri del tempo, la dimora dell'Anima, hanno leggi sublimi e segreti dolcissimi e ci offrono importanti spiragli su come trovare il modo migliore di abitare la vita.
Non offro più incantesimi d'amore, offro un solido e caldo cuore in un corpo vivo, per costruire insieme il presente così come ci si offre.