domenica, febbraio 04, 2024

Non perdiamoci di vista

Questo blog per me è sempre stato una sorta di diario estemporaneo, nel puro spirito del blogging delle origini. Ma, se ancora non lo sapessi, ho anche uno spazio blog sul mio sito, lo trovi qui dedicato in modo più mirato al tema dell'arte.

Vieni a trovarmi anche lì, troverai alcuni articoli interessanti, te ne voglio consigliare qualcuno qui:
  • Come non cedere al blocco dell'artista ad esempio può interessarti? QUI
  • Se ti interessa il tema dell'Intelligenza Artificiale e arte trovi uno spunto QUI
  • Perché non qualcosa su arte e neuroscienze? QUI
  • O ancora arte e salute QUI
  • Magari invece ti interessa un po' esplorare il tema dell'indipendenza dell'artista ai tempi dei social media QUI
  • Oppure l'eterno dibattito su chi può definirsi artista o meno in due puntate, una QUI e la successiva QUI 
Ma c'è anche molto altro, perciò, come anticipato nel titolo non perdiamoci di vista

Ti lascio volentieri con una delle mie ultime sintografie


A presto

Tiziana


sabato, novembre 05, 2022

Alleluia (miniracconto 1500 parole)

 


Deflagrai precipitando in un frullato di emozioni psichedeliche, incollata agli occhi più neri che avessi mai visto.
La saliva sembrava coagularsi sulla mia lingua come sangue su una ferita, impossibile emettere un suono. Il tempo dilatato come l’esplosione di una supernova pareva non avere più destinazione finale, se non forse un infarto, a giudicare dalle pulsazioni impazzite.
La sua voce spiegava con tono quieto e gentile cosa sarebbe successo ‘quel giorno’ e la cosa si faceva sempre più assurda e fuori registro.
Mi avrebbe sposato, proprio lui, proprio lì, tra poco meno di un mese, ma tutto appariva ormai una follia, non poteva essere più sbagliato.
Il mio futuro marito mi diede un colpetto sulla spalla e irruppe nel mio turbine: ”Hai sentito cosa ha detto padre Giacomo?” Guardai gli occhi azzurri del mio fidanzato, poi tornai a quelli neri di padre Giacomo… “Alleluia” mi uscì dalle labbra, e scappai.

sabato, ottobre 22, 2022

Il bicchiere della staffa (miniracconto di 1500 parole)

 "Non puoi andare senza il bicchiere della staffa, ho un liquorino alla mandorla fatto da nonna Lisa con le sue manine sante che levati ammazzacaffè!" 

Restai lì un po' interdetto, la cena era stata fin troppo annaffiata, vino in abbondanza, pensavo solo a tornare a casa salvandomi la patente e liberandomi al contempo  da quella relazione sbiadita; stavo per biascicare "devo guidare dai" ma già era davanti a me, pure in un bicchierino della nonna, di sottile vetro ambrato con dipinto un cane da caccia, sorrisi, very British. Uscì un flebile "grazie, non serviva". 

Lo avvicinai, un profumo inebriante, tra il brandy e le mandorle, lattiginoso come un'orzata. Un sorso e via, finisce qui, vado da lei e non mi vedi più, pensai guardando quella che stava per diventare la mia ex. 

Sorrise in modo strano, mentre la mia vista diventava opaca come il liquore la sentii ripetere ridendo "ammazzacaffè!"



(copyright 2022 Tiziana Giammetta)

sabato, agosto 28, 2021

Divertirsi è una cosa seria


Ciao,

eccoci qui, è arrivata la quarta puntata del mio viaggio nella mia formazione nel digital marketing con Marcello Cosa .

Oggi mentre scrivevo sul mio profilo Instagram un post a partire da una citazione di Calvino (lo scrittore non il religioso 😁 ) ho pensato che quella citazione sarebbe potuta calzare a pennello anche qui: “il divertimento è una cosa seria”.


Eh già... anche in questo percorso il divertimento è un punto cruciale. Sono entrata nella fase cresci della roadmap di Marcello, ovvero la fase in cui cominci a creare il terreno dove pianti il seme che poi diventerà in futuro (si spera) il lavoro dei sogni e lo nutri.


Se da una parte mi sento come il gattonante fanciullo della pubblicità dei pannolini, che scopre un mondo e si perde a guardare le cose più banali con gli occhi sgranati come se fossero tutte magia, e vive tutto come un gioco, dall'altra l'impegno mi sta un po' erodendo l'entusiasmo sotto le gambette scalcianti.


Non è mai facile 'crescere', comporta ritrovarsi a incespicare su terreni al di fuori della comfort zone. 

Collegandomi al mio campo di studi universitario, psicologia cognitiva, mi sento come il bambino nel famoso esperimento di Gibson sulla percezione visiva denominato 'visual cliff' (precipizio visivo)





Capisci perchè la citazione di Calvino ha senso. Rimettersi in gioco comporta applicare a volte anche delle regole che mal si conciliano da principio con le gambette malferme e corte di chi sta muovendo i primi passi, ma soprattutto con l'insicurezza di chi teme di stare sul precipizio e deve fidarsi di una voce dall'altra parte che dice "vieni, vedrai che non cadi". Perciò trovare piacere in quello che si fa, divertirsi, è fondamentale per non perdere la motivazione, ma ha anche uno strato sottostante serio.

Allo stesso tempo mi sento come un 2enne che si prepara per la maratona di New York, solo che io non sto affrontando qualcosa che non posso affrontare.


In pratica ho tanta creatività da mettere in campo in questa fase, e quello è il mio campo, ma anche un bel carico di insicurezze personali che affiorano e credimi se ti dico che anche quello è il mio campo. 😅


Infatti c'è lei, la Piccola Fiammeferaia... 😔

ho battezzato così anni fa quella vocina interiore che mi rema pervicacemente contro  Apparentemente innocua, ma capace di farmi sentire inadeguata in ogni situazione.  È la vocina che mi invita sempre a scegliere ruoli e professioni molto al di sotto delle mie possibilità, brucia il fiammifero, mi dice, guarda che bello il fiammifero che brucia, non saresti mai capace di venderli e viverci vendendo i tuoi fiammiferi.

Credimi se ti dico che quei fiammiferi sono possibilità che spesso ho finito col bruciare, per non aver avuto il coraggio di buttarmi in qualcosa di più importante e significativo.


Più tardi ho scoperto che questa cosa ha un nome: sindrome dell'impostore. Per quanto ci si prepari su una cosa ci si sente sempre come se si stesse frodando il pubblico e facendo la figura del peracottaro davanti al mondo.


Forse non lo sai ma molti personaggi illustri ne soffrono, tra cui, incredibile ma vero, Meryl Streep, che ha dichiarato in un'intervista: “Ma è possibile che la gente abbia ancora voglia di venire a vedermi in un film. E comunque io non so recitare. Che ci faccio qui?”, e parliamo di una magnifica attrice che ha vinto NON UNO ma TRE premi Oscar. 


Ecco, lungi da me mettermi a confronto con la sublime Streep, ma è consolante sapere che non sono la sola a combattere contro l'insicurezza.
Anzi se hai la curiosità di saperne di più QUI trovi una bella carrellata di personaggi famosissimi con questo problemino,

Ora comprenderai bene perchè la fase cresci in quanto cruciale mi sta mettendo molto alla prova. Da una parte è stimolante, piena di aperture e visioni su possibilità che prima non vedevo, dall'altra è frustrante, in un continuo tiramolla.


Marcello dice che è del tutto normale sentirsi a disagio in questa fase, ed io di lui ho fiducia, seguo la voce e mi avventuro sul plexiglass sopra il precipizio.

Non poteva non venirmi in mente la famosa scena di Indiana Jones e l'ultima crociata, una perfetta metafora di quello che sto facendo:



Perciò vado avanti, un piede davanti all'altro.

Questo articolo è stato una specie di brainstorming con un pubblico silenzioso, a me piacerebbe sentire anche la tua voce, scrivimi se ti va, mi trovi anche su instagram o su facebook, non scherzo quando dico che mi piacerebbe avere il tuo feedback. 

Adesso torno nella mia batcaverna 😎 a studiare i piani segretissimi 😀, ma spero di ritrovarti qui alla prossima puntata.


A presto 🙏


Tiziana.

https://linktr.ee/tizianagiammetta






p.s. il viaggio di ricerca della direzione ora 'torna' a scorrere in sotterranea, mi sto formando, sta per arrivare a laurea, e poi ho predisposto altri step formativo. Ti ringrazio per avermi accompagnato come pubblico silenzioso in questo cammino.
Adesso il blog torna ad essere il mio spazio di espressione.


venerdì, agosto 13, 2021

terza puntata "Skadoosh" rastrelli ed altri racconti

Ciao, eccomi qui con la consueta puntata sulla mia formazione nel digital con Marcello Cosa .

Intanto parto con la NOTIZIA 😁 ... questa settimana ho avuto una prima 'illuminazione', di quelle tipo skadoosh! Come direbbe Kung fu Panda, e per un attimo ho visto un vero orizzonte possibile.

Come scrivevo a Marcello, era uno di quei momenti in cui stai cercando l'ago nel proverbiale pagliaio, ma persino peggio, come cercare un ago in un pagliaio in una notte senza luna, e con come luce solo il tuo cellulare...

… mentre vagavo alla cieca SBAM! 😏 ho metaforicamente pestato sul classico rastrello, come succede nei cartoni animati. Ma stavolta ho realizzato una cosa, che il rastrello era proprio lo strumento di cui avevo davvero bisogno, non l'ago.


Che poi, a pensarci bene (lasciami divagare) che te ne fai di un ago in un pagliaio? Invece col rastrello la paglia la puoi raccogliere alla grande 😄

Giochi di parole a parte, devo proprio dirlo, ero eccitata come una bambina che sta per scartare il regalo, ma quello più grosso, sotto l'albero!

Per fortuna ho 54 anni, e un'esperienza imprenditoriale nel passato, e non la faccio più la follia di tuffarmi di notte da uno scoglio di imprecisata altezza senza sapere cosa troverò sotto.

Oltre ad aver chiesto un consiglio a Marcello, che ormai è ufficialmente il mio filo d'Arianna, ho frenato i cavalli.

Mi sono ricordata il Principio #4: Vai Lento Per Andare Veloce di cui parla Marcello, e cita per chiarirlo bene (leggi al link) la Parabola della ricchezza, perché questo racconto rende ben chiaro perché è dannatamente valido il proverbio 'la fretta fa i figli ciechi'.

Un'azione rapida priva di un piano è il modo migliore per fallire.

E qui torna buono il modo di dire della mia professoressa di marketing turistico “if you fail to plan, you plan to fail”, ovvero se fallisci nel pianificare stai pianificando il fallimento.

Perciò ho fatto una bella frenata, ma controllata, e mi sono messa a riguardare la cosa sotto tutti gli aspetti.

Il coraggio non mi è mai mancato 😎, se mi conosci lo sai bene, ma il confine tra coraggio e incoscienza è spesso impalpabile. E' importante sapere dove fermarsi, dove rallentare e dove si può rischiare, e, se è il caso, accelerare.

Ma, diciamocelo, la voglia di partire, di buttarsi nella mischia, sarebbe forte. 😁

Marcello insiste moltissimo sulla sistematicità nel fare le cose, seguire i passi con ordine, fare le cose con cura, senza fretta, capire bene dove si vuole andare prima di buttarsi in qualcosa di costruito solo a metà. E offre anche strumenti per convalidare.

Come ha scritto bene un altro allievo di Marcello in un commento: se ho tre ore per abbattere un albero passo le prime due ad affilare l'ascia.

Così, dopo aver sospeso l'operazione di lancio del mio missile a data da destinarsi, sono tornata a studiare bene tutto il materiale, anche quello aggiuntivo. Perché forse non l'avevo detto prima ma nel percorso Marcello ha inserito anche il ricchissimo corso “Da zero a digital”, nove moduli completi che vanno dalle basi più ignoranti fino a SEO, Social Media Marketing, passando su cose utilissime, come fare content curation, realizzare un blog con Wordpress... e molto altro.

Ecco, non avevo in mente di fare una recensione 😄, ma oggi ho seguito alcune delle lezioni di quel corso e mi sono entusiasmata.

Ora torniamo a noi...

Piccoli passi... spesso dico che anche una maratona è fatta di singoli passi, può far ridere detto da una sedentaria come me, ma credimi ne sono pienamente convinta.

Ho imparato qualche anno fa a spezzare qualunque grande progetto in piccoli traguardi.

Una volta mi fermavo di fronte all'immagine d'insieme e mi veniva l'ansia a pensare che la cosa da fare fosse un compito immane.

Ovvio, se guardi tutto il lavoro nella sua interezza, come se fosse una cosa da fare tutta in una volta chi non si spaventerebbe?

Tornando al nostro Kung fu Panda, aveva passione, voglia, motivazione, e davanti a lui c'era un lavoro immenso per diventare il 'guerriero dragone', la formazione è stata solo un percorso, un passo dietro l'altro, un pezzettino di strada alla volta, e alla fine l'altamente improbabile è diventato possibile.

Dopotutto le cose si possono imparare, basta impegnarsi e farlo con un progetto ben strutturato davanti.

Ad esempio, sto frequentando l'università, a una non proprio tenera età, se avessi guardato globalmente il numero di esami da fare (incluso il test di ammissione) e il numero di libri da leggere, magari facendomi anche un conto di quante pagine avrei avuto da studiare (non semplicemente da leggere), e con tutta una vita da vivere di madre, moglie annessi e connessi, mi sarebbe preso un infarto!!! 😆

Forse anche per questo non l'avevo affrontata prima, mi ci voleva esperienza e maturità, si, d'accordo, anche autodisciplina, motivazione, tempo e serenità, vero, tutto vero, tuttavia senza la capacità di guardare l'insieme come un percorso a tappe probabilmente non avrei potuto pensare, a 50 e rotti anni, di farlo.

Mi colpì qualche anno fa un professore di italiano, mi disse di vederlo come un insieme di quadratini da sbarrare uno alla volta, e quando sarebbe stato tutto pieno mi sarei trovata alla fine del viaggio senza accorgermene.

Infatti guardo ai 14 esami già superati, ai 107 crediti già acquisiti, e mi sembra sorprendente quanta strada ho già percorso.

Allo stesso modo, con la stessa sistematicità, sto affrontando questo sogno, diventare una nomade digitale (a proposito se vuoi capire qual è il mio obiettivo dà un'occhiata QUI dove trovi altri che hanno fatto percorsi di vari tipi ma verso un obiettivo analogo).

Voglio trovare il modo di coniugare la mia immensa passione per web, comunicazione, tecnologia e studio, con le mie competenze e qualità, che sono molte, differenziate, uniche, in un mosaico che mi caratterizza in modo univoco, e farne un lavoro che io possa svolgere con competenza autonomia e soddisfazione, ovunque nel mondo, con un notebook e una connessione internet decente.

Difficile dirai, ma a me sono sempre piaciuti i compiti difficili. ;-)


Ti racconto un aneddoto: ho un caro amico, si chiama Paolo, con cui ho intrattenuto per moltissimi anni una bellissima corrispondenza via lettera (di quelle di carta 😁), lui è uno di quelli super prudenti, mica come me... mooolti anni fa mi scrisse che nel mio modo di fare gli sembravo una formica che cerca di spostare una montagna un granellino alla volta, e che non sarei, a suo avviso, arrivata a nulla così facendo.


Sullo specifico argomento (che qui non importa) poi gli ho dimostrato di averlo fatto, la montagna l'ho spostata, un granellino alla volta, con pazienza e ostinazione, e sono arrivata alla meta prefissa.

Perciò citando Frankenstein "SI PUÒ FA-RE!"


Aggiungo un'altra osservazione, se aspetti che una cosa sia a portata di mano per affrontarla non farai un sacco di cose nella vita.

Piano! Non sono qui a dire buttati senza attrezzarti nella prima cosa che ti passa per la testa anche se è difficilissima, dico solo che con la calma e la pazienza anche l'elefante …. può fare amicizia molto intima con la formica (he he ci siamo capiti). 😂


Va bene, ho messo tanta, troppa carne al fuoco in questo post, sono sempre TROPPA come mi hanno detto in moltissimi. Perdonami, e spero di averti lasciato qualche utile spunto di riflessione in questo mio viaggio di parole.

Ti saluto invitandoti a fare visita al mio Matteo, il mio blogger preferito... come? Non c'entra nulla con quello che ti ho detto finora? Dici?

Forse, ma Oscar Wilde diceva che tutti gli uomini vivono nel fango, ma alcuni tra essi guardano le stelle... Il mio uomo è uno che le guarda sempre con amore e passione.

P.s ognuno di noi ha una propria 'distesa di stelle' (una propria passione) a cui guardare, fammi sapere qual è la tua se ti va.

Ci vediamo con la prossima puntata, stay tuned.


https://linktr.ee/tizianagiammetta



giovedì, luglio 29, 2021

Seconda puntata del viaggio: Chi cerca trova... forse

 Eccoti qui la seconda puntata del mio viaggio nel meraviglioso mondo del marketing!



Questa puntata nasce da una mail che ho mandato a Marcello Cosa per aiutare me stessa a fare ordine nella mia testa.


Scrivere solo per me a volte non è sufficiente, ho bisogno di scriverlo per farlo capire a qualcun altro. Sarà capitato anche a te di avere bisogno di avere in mente una persona diversa per poter mettere in chiaro su carta qualcosa che al momento ti sembra inestricabile.

Nella roadmap MeLoInvento, nella fase 'cerca', Marcello mostra un modo operativo strutturato mediante tabelle excel per fare ordine tra le proprie competenze, inclinazioni, passioni, esperienze di lavoro e di vita, per individuare le aree in cui possiamo mettere in gioco una combinazione unica, totalmente nostra, e farne uno spazio di lavoro reale.

In pratica tutti noi abbiamo una miscela di esperienze e capacità e acquisizioni che a prima vista possono dare l'impressione di un guazzabuglio casuale o quasi, frutto magari, come nel mio caso, del famoso “impara l'arte e mettila da parte”. Anche tu hai sicuramente il tuo personale pot pourri.

Spesso in mezzo a tante cose abbozzate ci trovi anche le tue competenze vere, valide, che però rimangono in cantina senza poter essere messe a frutto, perchè magari nei lavori che ci capita di fare non sono richieste.
Alcune possono essere hard skills, come i nostri titoli di studio, le certificazioni, le qualifiche, altre possono rientrare tra le soft skills, non hanno un certificato, ma sono fondamentali, come un humus che nutre le radici delle nostre competenze certificate, mai sottovalutarle.

Mi sono buttata nella missione CERCA, per tre giorni, un vero parto 😅


Non perché non avessi cose da inserire, al contrario, ne avevo tante, troppe, alcune collegano aree diverse, altre se ne stanno gloriose ergendosi in solitaria come Mosè sul monte Sinai in attesa delle tavole della legge.


Poi, voglio essere molto ma molto sincera con te, ci sono alcune competenze, pure certificate, di cui voglio fare a meno, perché quando le ho acquisite mi pareva una figata assoluta, ma poi quando ho provato a lavorarci ho visto delle cose in quell'esperienza che mi hanno fatto detestare quello specifico mondo...


è capitato anche a te?


Quindi la seconda fase prevede di cancellare dalle liste le cose che non si legano a niente, che non hanno spendibilità professionale, oppure che non vuoi proprio fare!

Così dal mio 'cerca' sono emerse tre macroaree:

  • La prima è legata, ovviamente, all'Arte, come sai è la mia primaria area di studio, la mia prima passione, la cosa in cui ho le competenze più radicate.
    Ma Arte non solo come oggetto attivo di creazione, bensì anche come oggetto di lavoro sul percorso altrui, per aiutare altri artisti, come me, a trovare la loro cifra stilistica, o la loro direzione di movimento per nuotare senza essere risucchiati da un ambiente che definire vischioso e mortifero è poco.
    Anche il tema 'organizzazione eventi artistici differenti' è
    hot nel mio percorso.
    Dopo aver partecipato a tanti eventi e visto tanta roba priva di costrutto e ratio, so cosa andrebbe fatto per strutturare eventi che abbiano un senso che vada oltre al 'prendi i soldi e scappa' del curatore di turno.
    La curatela potrebbe diventare un campo di espansione per me, sicuramente, con un'ottica di rispetto verso gli artisti, soprattutto imparando come si fa a ottenere fondi da sponsor e non andando a pescare dalle tasche di artisti poveri come ragni come fanno i più.

  • La seconda macroarea è quella della psicologia, e conseguentemente della formazione.
    Potrebbe anche dirigermi, in linea ipotetica ma logica, verso il marketing con un'ottica neuropsicologica e/o psicosociale, ma chiaramente quest'area la metto in stand by perché sono ancora nel pieno del percorso di studi universitari proprio in questo ambito, ed essendo un terreno delicatissimo MAI mi permetterei di buttarmi senza avere terminato il percorso con un'adeguata formazione accademica.
    NB! Gli psicologi fai da te sono pericolosissimi, e non lo sanno, anzi voglio precisare che sono pericolosissimi
    soprattutto perché non lo sanno, e credono che basti avere 'lavorato su di sé' per fare supporto a terzi. Anzi, se per caso appartengono alla categoria 'penso di poter aiutare gli altri anche se non ho studiato, perchè ho lavorato a lungo su di me' qualche domandina sull'efficacia del lavoro che hanno fatto su di sé dovrebbero porsela, visto che uno che ha davvero lavorato bene su di sé non si improvviserebbe mai terapeuta. 😉

  • La terza, last but not least, è quella del turismo, ho anche un diploma di tecnico del turismo oltre a decenni di lavori sottopagati nei più svariati ambiti turistici.
    Poi, come già sai (
    vedi qui), ho il viaggio nel sangue, anche se i chiari di luna di questi ultimi anni mi hanno messa a riposo in questo senso.
    Ho una conoscenza della geografia decisamente sopra la media (adoro da sempre la geografia gli atlanti, le guide di viaggio quelle serie).
    Ho una autentica passione per le culture diverse, l'antropologia, le religioni (e pensare che non sono religiosa), i cibi diversi, le musiche etniche, l'archeologia, la simbologia, la mitologia, la natura, l'ecologia.
    Mi piacerebbe lavorare in questo ambito...
    ma non nel solito modo: blogging cose da fare e vedere cibi da provare...
    si magari pure questo marginalmente...
    mi piacerebbe trovare il modo di promuovere un turismo sostenibile culturalmente ed ecologicamente.
    Aiutare gli altri a scoprire il mondo in un modo nuovo, interfacciandosi davvero con le culture che incontrano, o anche se non destinati verso culture diverse, con i luoghi che incontrano, attraverso la conoscenza della cultura radicata sottostante, che magari un occhio attento non coglie, le leggende, i misteri, i miti, la storia delle persone che hanno fatto quel territorio, e ovviamente il cibo, che è parte della cultura materiale di un luogo, e non solo strumento di nutrimento e comfort per chi lo riceve e consuma. L'arte potrebbe rientrare dalla porta di servizio anche nell'area turismo.




Eccomi qui, hai visto quanta roba? Sono solo al secondo modulo, ma non so che fare con tutto ciò adesso...


suona tanto affascinante quello che è venuto fuori 😉…


ma mi chiedo cosa tra queste vie potrebbe diventare un modo autentico per soddisfare il bisogno di qualcuno che non sia io.

Naturalmente sono solo al principio della roadmap, e sono certa che il resto del percorso toglierà la nebbia da quello che ho in mano ora.


Ammetto che per un momento ho sognato che avrei potuto avere subito un'illuminazione sulla via di Damasco, ma voglio essere proprio sincera con te: non mi è mai capitato in tutta la mia vita 😆

Invidio da sempre quelli che fin da piccoli avevano un obiettivo chiaro, un talento univoco, una visione immediata di cosa volevano/potevano fare nella vita.

Non è mai stato il mio caso.


Da una parte ho la fortuna di essere versatile, poliedrica, adattabile, multidisciplinare...

dall'altra ho mille sirene che mi chiamano, e nessuna con una voce particolarmente accattivante, capace di zittire le altre una volta per tutte.

Se mi accompagni avrai il privilegio di vedere insieme a me cosa emerge dal mio sudato lavoro di bulino, come un novello Michelangelo guardo il pezzo di marmo grezzo e so che lì dentro c'è già la scultura finita, devo solo sudare sette camicie per sbozzare e poi andare sui dettagli, e alla fine levigare bene, per farla risplendere in tutta la sua unicità.

Alla prossima puntata!


Tiziana


https://linktr.ee/tizianagiammetta



lunedì, luglio 19, 2021

In viaggio insieme a me

 Ciao, da oggi se hai voglia ti offro di accompagnarmi in un viaggio…


Se ti va partiamo dal fatto che a 54 anni mi sono rimessa a studiare, mi sono iscritta all’Università, studio Scienze e tecniche della Psicologia Cognitiva, e moltissime delle discipline in cui ho dato esami (entro a settembre nel terzo anno) riportano anche tangenzialmente a temi che sfiorano la comunicazione online, ma anche il marketing.


Ora, chiaramente, non mi sono iscritta a quel corso per fare marketing.


Ma l'idea del marketing, inteso come la possibilità di trovare una dimensione professionale remunerata sul web non è una novità per me. 


Non entro qui nel merito del mio passato, studi,  lavoro, non sono qui per parlare di me, sono qui per parlare di un percorso, appassionante, fuori dai soliti schemi visti e rivisti nelle sponsorizzate sui social.


Sono una persona molto curiosa e clicco spesso sugli ads di cose che si avvicinano ai miei interessi, lo faccio per vedere come sono i dietro le quinte, e devo dire che di solito trovo le stesse tre o quattro formule, più o meno sempre la stessa minestra... così tra i tanti un bel giorno mi sono imbattuta in un alieno (e lo dico con tutto l'affetto del mondo) ovvero Marcello Cosa .


Tutto tranne che la solita minestra.


Sono approdata sulla landing page da un suo post, e per la prima volta ho potuto sentire un essere umano che parlava di cose, anche complesse, ma da essere UMANO…


Uno dei rari divulgatori/formatori capaci di toccare temi molto tecnici senza far calare la palpebra, ma soprattutto senza quella ipercarica ormonale piena di slogan che pare infettare chiunque si metta a parlare di marketing.


Inutile aggiungere che ha suscitato la mia curiosità di apprendista psicologa 😄  oltre a quella di apprendista professionista nel digitale.


Così sono balzata su, ho fatto un bel tuffo e mi sono iscritta a una newsletter diversa.


Anche solo il suo motto: Gentilezza, Empatia, Digital, sarebbe bastato a farmi desiderare di andare a vedere il gioco, e dove portava.


Il percorso attraverso le newsletter procede in modo intelligente, molto graduale, ricco di spunti da approfondire, di link, di bibliografia. Mai noioso, Marcello ha, oltre all'umorismo, anche il dono dell'uso delle metafore appropriate. Non c'è mai forzatura a comprare qualcosa, il link per il percorso MeLoInvento (poi scoprirete con me di che si tratta) c'è, ma mai una spinta, mai un conto alla rovescia, mai un'offertona imperdibile ora o mai più.


Sta lì, chi lo vuole sa dove trovarlo, chi non lo vuole trova comunque una ricchissima, generosissima, serie di mail che aprono un mondo diverso, un modo differente di vedere il mondo.


Mi piace l'approccio integrale, il ritorno a quella visione cara alla Gestalt, che spesso ritorna nei miei studi di psicologia cognitiva, secondo cui il tutto è più della somma delle parti.


Anche il percorso MeLoInvento, in cui alla fine ho chiesto di entrare, è così dopotutto, è più della somma delle sue parti.


Cosa ci faccio io, una non-ancor-psicologa e artista visiva in un percorso di marketing?


Esiste qualcosa che si possa chiamare psicologia e che possa chiamarsi fuori da quello che è lo scambio di valori? (il marketing alla fine è scambio di valori no?) ed esiste un artista, un comunicatore visivo, che non debba anche interessarsi in fondo, per completezza, di altri aspetti della comunicazione?


In questo sento di trovare un posto e un senso, tutt'altro che dissonante con il mio essere, è chiaro che il mio approccio cerca anche un senso, e devo dire che questo è il primo corso che si pone in questa dimensione, umana, concretamente umana, di senso, di comunicazione, di valore.


Mi piace anche l’approccio al tessuto sociale, il fare un passo in una direzione che sia non solo migliorativa per se stessi ma anche per promuovere una visione più lungimirante e collettiva. Uno sguardo al marketing che si discosta dalle quattro regolette fai da te, e dagli slogan strillati.


Somiglia piuttosto all'idea dell'Ikigai, in cui trovare il punto centrale, di incontro, tra ciò che ami, ciò che sai fare bene, ciò di cui il mondo ha bisogno e ciò per cui ti pagano, ma con una dimensione in più, l'attenzione al prossimo, la generosità, la gentilezza, il mettere gli altri al centro del mandala, e non se stessi, come amiamo fare noi occidentali.


Mi sento a casa in questo percorso. Mi può portare a sviluppare un lavoro in una chiave più simile ai valori che mi porto dentro. Mi chiedo se grazie a questo 'sensei' pugliese riuscirò ad andare oltre a questo 'io' che si respira ancora in questo scritto, e trovare un tu autentico, pieno di senso, a cui offrire un apporto di valore.


Adesso sono all'inizio di questo viaggio appassionante, ho seguito il suo consiglio di non saltare avanti a vedere passaggi successivi, sto scoprendo il cammino passo a passo, sto scoprendo i falsi miti dei funnel, dei metodi preconfezionati, soprattutto sto scoprendo molte comunicazioni ingannevoli in cui sono sicura che ti imbatti anche tu quotidianamente, ti posso fare l'esempio del 'pregiudizio di sopravvivenza', quella cosa in cui ti mostrano la correlazione apparentemente granitica tra una serie di persone di successo e un metodo 'infallibile'.


Una cosa del tipo se Musk mangia fragole a colazione, e Gates mangia fragole a colazione, e Bezos mangia fragole a colazione e sono tutti di successo, mangia pure tu ogni giorno fragole a colazione e non potrai non diventare un imprenditore di successo!


Giusto?


No!


Al netto del fatto che il consumo quotidiano di frutta, in particolare i frutti rossi, aiuta a prevenire il decadimento cognitivo e potrebbe migliorare il funzionamento del tuo cervello, non sono le fragole quotidiane a garantire la genialità e il successo, sicuramente non tutte le persone che consumano fragole finiscono per mettere in piedi multinazionali quotate in borsa, i più si limitano ad essere felicemente in sovrappeso, specie se con le fragole ci mettono la panna 😁


Ora, uno dei problemi che ci troviamo ad affrontare noi che vogliamo provare a offrire nostre competenze nel selvaggio mondo del web, è quello di trovare un pubblico che le voglia, queste competenze, e capire anche se e quali competenze offrire.


Al momento sto affrontando questo passaggio nel percorso MeLoInvento... ecco l'ho chiamato percorso, ma Marcello dice chiaramente che non sa neppure lui davvero come chiamarlo, il termine appropriato sarebbe framework, ma ho apprezzato particolarmente il suggerimento che gli ha proposto un altro suo allievo, roadmap.


Evocativo roadmap!


Sono una viaggiatrice (quando posso) essendo stata comproprietaria per 15 gloriosi anni, con Matteo, mio marito, di un camper VW Westfalia (un California se te lo stessi chiedendo) non posso non riconoscere la bellezza di un viaggio, anche avventuroso, su un mezzo che ti permette di girare e fermarti ovunque in libertà.


In questo caso paragono al mio westy il web, ma per fare il viaggio senza incidenti serve comunque un navigatore, o anche uno di quegli amatissimi atlanti stradali cartacei che ho sempre tenuto con me, anche dopo l'avvento dei navigatori, e con quattro ruote e tanta voglia di godersi il viaggio così si può andare alla scoperta del mondo.


La roadmap di Marcello la vedo un po' come uno di quei meravigliosi stradari, permette di muoversi liberamente, ma avendo una mappa di riferimento affidabile e rodata.


Non lo vedo come uno di quegli odiosissimi navigatori in cui una voce pedante ti dice continuamente dove svoltare, mentre legge i nomi delle vie sbagliati, e spesso ti porta fuori strada... ecco quelli mi fanno venire in mente più certi guru di corsi di marketing dai toni roboanti, pieni di “fa così, fa colà” con ricette pronte uguali per tutti.


Marcello pur offrendo una mappa affidabile, offre un viaggio personalizzabile, che si adatta a te in modo unico, come unico sei tu.


Se hai voglia di seguirmi questa sarà la prima puntata del mio viaggio, sali sul mio Westy e andiamo!



https://linktr.ee/tizianagiammetta